Una piazza storica che si prepara ai festeggiamenti sulla base solida della sua storia: le prime costruzioni, le cavità di tufo e negli anni 60 luogo scelto dal regista Nanni Loy per alcune scene del film "Le 4 giornate di Napoli"
Una storia che parte da lontano, che non si ferma ed arriva ai giorni nostri. Una storia urbanistica, architettonica, ma fatta anche di persone, mestieri antichi, tradizioni che hanno segnato intere generazioni. E' la storia custodita nel tufo dell'antica Piazza San Luigi, una piazza che guardata dall'alto sembra avvicinarsi al mare in un unico abbraccio, mentre vissuta dal basso ti regala le emozioni umane che la collina di Posillipo ha saputo offrire nei secoli a turisti e napoletani. Proprio questa agorà, di fronte al Vesuvio, si prepara, sulle fondamenta della sua storia, ai festeggiamenti del terzo scudetto del Napoli, rinsaldando quel legame tra chi ha vissuto i momenti di 33 anni fa e i giovani di oggi che si incuriosiscono e si appassionano. Un passato che si unisce al moderno, un amore per la città e per le proprie radici che si fonde all'amore per il calcio e soprattutto per il Napoli che si appresta a salire sul podio dei veri campioni.
Sarà una festa di tutti, dicono a Piazza San Luigi, una festa che unisce gioia e amore. Oltre a festoni e bandiere che coloreranno d'azzurro la piazza, il comitato organizzatore sta lavorando agli striscioni e alle frasi che rimarranno indelebili agli occhi di tutti, posillipini, napoletani di passaggio, turisti italiani e stranieri. E' anche un legame di sportività che unisce il quartiere e la testimonianza arriva da tifosi juventini e milanisti che vivono ed hanno vissuto la piazza e si sono resi disponibili all'organizzazione della festa.
Ma le emozioni proseguono anche con ex abitanti della piazza che vivono all'estero oppure al nord Italia e che hanno espresso il desiderio di essere in diretta video online, in quel giorno, per godersi la festa. Un filo storico che non si spezza, un cuore pulsante che pone sullo stesso piano, amore per la città, per il Napoli e per l'appartenenza territoriale davanti ad un panorama mozzafiato che fa invidia al mondo.
Se si volge lo sguardo indietro grazie a foto d'epoca, in quello spazio urbano, privo di auto e smog, si fermavano carrozze, cavalli e dopo tanti anni, tram, autobus, in una cornice di piccole attività commerciali e cavità di tufo, grotte ancora oggi visibili, alte fino a 33 metri e interconnesse da un intricato complesso di tunnel e cunicoli. Ma se dagli anni 30 ci spostiamo agli anni 60, c'è il cinema che segna una pagina di storia della Piazza, grazie al celebre film che racconta le 4 giornate di Napoli con la regia di Nanni Loy.
Il film descrive la rivolta popolare scoppiata a Napoli spontaneamente a seguito della fucilazione di alcuni marinai italiani il 28 settembre del 1943 e che in quattro giorni sconfisse e mise in fuga le truppe tedesche dalla città prima dell'arrivo degli Alleati. Alcune scene degli scontri furono girate proprio a Piazza San Luigi, tra i marciapiedi e le palme alte che ancora oggi la caratterizzano. Quella era guerra, ma caparbietà a vincere, la stessa che oggi stanno utilizzando gli uomini di Spalletti per far sognare milioni di Napoletani nel mondo. Alla fine di quel film e di quella storia ci fu un trionfo, lo stesso che attendono giovani e anziani di Piazza San Luigi, in un abbraccio unico, in quel filo di storia che non si spezza e resiste nel tempo.
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