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LA CHIESA E IL CAMBIAMENTO CLIMATICO: LE LINEE GUIDA DELL’ENCICLICA “LAUDATO SI’ ”

Immagine del redattore: Ogni GiornoOgni Giorno

“Proteggere il Creato per difendere l’uomo – Sviluppo e sostenibilità”. E’ questo il titolo dell’incontro pubblico dedicato ad un argomento di stretta attualita’, come i cambiamenti climatici e le conseguenze per il pianeta.

L'impegno della Chiesa, della società e delle istituzioni è rivolto anche a difendere l'ambiente seguendo le linee tracciate da Papa Francesco nell'Enciclica " Laudato si'". La terra è la casa comune", scrive Sua Santita' Bergoglio" ed è anche come una sorella con la quale condividiamo l'esistenza, è come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia". "Laudato si' mi' Signore per sorella nostra madre terra" cantava Francesco d’Assisi. Sono tutti insegnamenti saggi che invitano l’umanita’ al rispetto della natura che ci circonda e i cambiamenti climatici rappresentano ormai un problema globale con implicazioni ambientali, sociali, economiche e politiche e costituiscono una delle più importanti sfide per l'umanità.

L' incontro "Proteggere il creato per difendere l'uomo" è in programma venerdì 6 dicembre alle 17,30 presso il Salone del Mandato dell’Arciconfraternita dei Pellegrini in Via Portamedina, 41 a Napoli. All’evento, presieduto da Vincenzo Galgano, Primicerio dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, interverrà Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Domenico Pompili, delegato di Papa Francesco al Sinodo per l’Amazzonia e fondatore delle Comunità Laudato si’, il prof. emerito Ugo Leone, docente di Politica dell’Ambiente presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”, l' Onorevole Sergio Costa ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’incontro sarà coordinato dal giornalista Massimo Milone direttore di Rai Vaticano".

“E' un'occasione importante - ha dichiarato il primicerio Vincenzo Galgano - per interrogarci sulle conseguenze drammatiche che i cambiamenti climatici producono in ampie regioni del pianeta soprattutto quelle più povere. Si tratta di luoghi dove la popolazione dipende fortemente dalla habitat naturale e dispone di poche risorse per contrastare le conseguenze dei cambiamenti climatici”.

Tra il 1980 e il 2011 le alluvioni hanno colpito più di 5,5 milioni di persone ed hanno provocato perdite economiche per oltre 90 miliardi di euro


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